Marco Pucci

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Cinema Vs Televisione

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Nei precedenti articoli abbiamo visto come è cambiato il modo di vedere il cinema e le sale utilizzate. Da tendostrutture nomadi siamo arrivati ai moderni Megaplex, dove è possibile vedere fino a 27 film diversi. Tutte le modifiche alle sale cinematografiche sono state apportate per un solo scopo: riuscire a ospitare il più alto numero possibile di spettatori.

Oltre all’architettura, naturalmente sono cambiati anche il linguaggio cinematografico e numerose tecnologie per la fruizione dei film dal sonoro, al colore, dagli schermi sempre più sofisticati, agli effetti speciali di ogni tipo fino all’introduzione del digitale. Tutti espedienti che sono stati introdotti esclusivamente per catturare il pubblico all’interno della sala.

Il cinema per moltissimi anni non ha avuto rivali, fin da subito le masse di operai si sono rifugiate nelle sale perché permettevano di sognare e divertirsi a un basso costo.

Tra gli anni’50 e ’60 si hanno i primi segnali di flessione del mercato cinematografico a causa della diffusione della televisione. In Italia, ad esempio, nel 1954 si diffonde il segnale televisivo e la RAI inizia il servizio regolare di trasmissioni giornaliere.

Il nuovo medium è in grado di raggiungere tutte le case, anche di quelli che vivono in paesini lontani dove il cinema è inesistente o dove le poche sale presenti riescono a proiettare film con molti mesi di ritardo e di qualità a volte molto bassa a causa dell’usura della pellicola.

Oltre al televisore, non unico imputato, bisogna ricordare anche altri due fattori: la crescita economica del paese e la motorizzazione. Con l’aumento del reddito le società occidentali possono permettersi anche altri tipi di divertimento, come ad esempio viaggi e discoteche. L’aumento delle macchine e ciclomotori come la Vespa permettono invece di utilizzare in altri modi il tempo libero. Nel 1960 uno studio condotto dalla società S.I.A.E. mette in evidenza come la motorizzazione sia uno svago pari al cinema e alla televisione: la popolazione è ora in grado di spostarsi da una parte all’altra della città o da un paese all’altro in cerca di nuovi stimoli. In secondo luogo perché permette il viaggio, quindi la vita in una seconda casa o in luoghi turistici. Un terzo motivo, non proprio riscontrabile nelle statistiche, è che il primo bacio (e non solo il primo) viene sempre più frequentemente dato in macchina e sempre meno nel buio delle sale.

In poche parole aumentano i divertimenti degli italiani: juke-box e giochi elettronici nei bar, gite fuori porta, sono solamente alcuni aspetti ricreativi della nuova società italiana. Nello stesso tempo, come accade nei momenti di crisi, il biglietto del cinema aumenta.

Verso la metà degli anni ’70 nascono le prime televisioni private e aumenta il numero dei film e dei programmi trasmessi: gli italiani si lasciano catturare dalla piccola “scatola magica” e frequentano sempre di meno i cinema. In seguito l’invenzione del videoregistratore, con la conseguente diffusione dei negozi che affittano film in videocassetta a basso costo, contribuiscono al calo di presenza del pubblico nelle sale.

È a partire dagli anni ’70 che assistiamo a una lotta tra cinema e televisione a colpi di tecnologia.

 

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Le prime TV erano piccole, in bianco e nero, con immagini non perfettamente nitide e soprattutto trasmettevano solamente dirette. La programmazione non era quindi estesa a tutto il giorno come avviene ora. Ma la sera, grazie a programmi come i quiz televisivi, la gente preferisce rimanere davanti al televisore ed è davanti a questi apparecchi che ora si svolge la vita sociale. Il cinema, che già trasmetteva i primi film a colori, mette in atto una sua forma di resistenza: schermi sempre più grandi, film tridimensionali (anni ’50), dolby surround sono solamente alcune delle strategie utilizzate. Tra le ultime e più recenti, la nuova ondata di film in 3D. Dal 2009 con Up (Pete Docter, Walt Disney Pictures), fino ai nostri giorni siamo stati letteralmente invasi da questa modalità visiva anche se oggi si intravede una flessione nella produzione di film 3D. Tuttavia anche questo linguaggio sta esaurendo la sua attrattività.

Contemporaneamente agli sviluppi in ambito cinematografico, la tecnologia televisiva ha risposto colpo su colpo. Lo schermo si è allargato (attualmente la tv più grande, Titan Zeus, misura 370 pollici), è diventato più sottile con i modelli al plasma e lcd, l’audio è diventato “home theatre”, e infine è arrivato anche il 3D (ma anche qui è già stato abbandonato).

 

The 370-inch Titan Zeus - World's Largest Commercial TV Costs $1,7 Million TITAN ZEUS 370-INCH 4K TV

La rincorsa tecnologica però non si è fermata qui. Con l’arrivo della rete Internet le case di produzione dei TV hanno saputo implementare questa nuova connessione rendendo gli apparecchi interattivi e connessi. La televisione si sta trasformando in “sala privata” con tutti i comfort del caso o della casa, ma ha ora in comune con il cinema un temuto concorrente, il computer.

 

Presentazione di alcuni televisori presso il CES 2015 (International Consumer Electronics Show) di Las Vegas.

 

Nei prossimi articoli proverò ad analizzare le nuove frontiere del cinema. Come far fronte allo streaming e il downloading di film dalla rete? Quali armi ha ancora a disposizione il cinema per portare nuovamente nelle sale lo spettatore?
Altro elemento da considerare è il cambiamento di rotta delle case di produzione cinematografiche che stanno finanziando format non più destinati alle sale ma ad altri canali più remunerativi.

Non è detto che la visione di un film rimarrà pubblica come l’abbiamo conosciuta fino ad ora. È già possibile, tramite la rete e i servizi pay per view online vedere film in streaming attraverso apparecchi che mantengono o superano la qualità dell’immagine e dell’audio della proiezione. Il cinema al momento mantiene l’esclusiva della prima visione (anche se questo non vale per le produzioni delle serie tv) tuttavia si moltiplicano gli esempi di festival di cinema che mandano in streaming i propri film contemporaneamente alla loro prima in sala.

La visione di prodotti cinematografici avviene sempre di più attraverso tablet, pc, smartphone e un domani magari anche device come Oculus Rift (per ora dedicato alla realtà virtuale) o qualsiasi altra tecnologia che invaderà le nostre case. Non è difficile ipotizzare dunque uno scenario in cui i film verranno distribuiti direttamente ed esclusivamente nei canali web in qualsiasi parte del mondo e nello stesso momento, con un grosso risparmio, perché saranno eliminati tutti i costi relativi alla distribuzione nei cinema, e con un fatturato maggiore visto che sarà il film ad essere immediatamente disponibile nei nostri dispositivi.

 

 

 

 

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